RAFAEL ALCIDES

SOLO DI GATTI

Questo gatto mi sta chiedendo amore

miagolando arriva, alza la coda,

s’inarca come un giovane guerriero, si

schiaccia contro il pavimento, tende la bocca

in alto con la sincerità

di chi ormai ha perso il pudore, gira

ancora, non smette di miagolare

e se ne va, infine, senza che gli facciano caso.

Anch’io ho miagolato lungo i sentieri

della mia vita, signor gatto. Anch’io

ho alzato la coda: anch’io

mi sono esibito in contorsioni da acrobata

nella sua notte d’esordio: anch’io

mi sono schiacciato contro il pavimento

fino a diventare un tappeto

che vola nei cieli di Sinbad.

Anchio,

sono stato pagliaccio, telepatico, elettricista,

principe esiliato che ripara cucine a domicilio

per dimenticare, e infine anchio

me ne sono andato senza che mi facessero caso,

è il destino di questa città.

Abituarsi (sta scritto) in

tuta da fabbro

o con fanfare da monarca,

nei secoli dei secoli

passeranno gli abitanti di questo luogo

miagolando proprio come te.

(Traduzione di Moreno Stortini)

 

RAFAEL ALCIDES

Nato a Barrancas il 9 giugno 1933, Cuba, Rafael Alcides è cresciuto come poeta nella città dell’Avana, dove arrivò nel 1953, città dove era stato concepito dalla madre tredicenne, sedotta da un commesso viaggiatore che la portò a fare un giro turistico nella capitale. All’età di quattordici anni, un anno dopo la morte di sua madre, lo stesso Rafael Alcides iniziò il suo viaggio verso ovest, direzione della capitale, dove si manteneva lavorando come fornaio, tagliatore di canna da zucchero, taglialegna, cuoco per gruppi di lavoro e impiegato in un emporio. Anche all’Avana ebbe la sua parte di occupazioni – muratore, imbianchino, agente assicurativo e venditore porta a porta – mentre era attivo nella lotta rivoluzionaria contro la dittatura di Fulgencio Batista. Quando la rivoluzione trionfò nel 1959, lavorò per il Ministero degli Esteri del nuovo governo, diventandone infine il capo ufficio stampa. Attraverso il Ministero ha condotto un programma televisivo dedicato ad interviste di personaggi politici stranieri in visita nell’isola. Nel 1961 ha co-fondato l’Unione degli Scrittori e degli Artisti di Cuba (UNEAC).
Sebbene abbia studiato chimica industriale presso la Scuola di Arti e Mestieri dell’Avana (1950), la sua vita sarà strettamente legata alla letteratura. Sviluppò un’importante opera letteraria in cui la sua poesia risaltava innovativa e sperimentale, che spesso oltrepassava i limiti della letteratura cubana tradizionale. Rafael Alcides faceva parte della generazione di poeti cubani conosciuta come la “Generazione degli anni ’50”, che comprendeva personaggi come Carilda Oliver Labra, Pedro de Oráa, Rafaela Chacón Nardi, Manuel Díaz Martínez, tra gli altri.

Attraverso la scrittura, Alcides rifletteva le sue esperienze personali e il clima sociale e politico di Cuba. Era estremamente critico nei confronti del regime cubano e delle sue restrizioni alla libertà di espressione. Di conseguenza, il suo lavoro è stato censurato e ha subito persecuzioni da parte delle autorità. Nonostante sia stato ignorato dalle autorità culturali dell’isola negli ultimi decenni della sua vita, Alcides non lasciò mai Cuba.

Tra i suoi lavori, le raccolte di poesie Gitana (1962), La pata de palo (1967), Y se mueren, y vuelven, y se mueren (1989), Agradecido como un perro (1990),  Noche en el recuerdo (1989) e Nadie (1993).

Nonostante la censura della vittima, il contributo di Rafael Alcides Pérez alla letteratura cubana è significativo, poiché ha sfidato le norme stabilite e ha aperto la strada alle future generazioni di scrittori. Il suo stile sperimentale e il suo impegno per la libertà artistica hanno lasciato un impatto duraturo sul panorama letterario cubano.

Rafael Alcides è morto il 19 giugno 2018 è morto all’Avana.

Bibliografia

Himnos de montaña. La Habana. Organizaciones Revolucionarias del Capitolio Nacional, 1961.
Gitana. 1962.
La pata de palo. La Habana. Ediciones Unión, 1967.
Agradecido como un perro. La Habana. Editorial Letras Cubanas, 1983.
GMT: Poesía seleccionada (1963 – 2008). Sevilla. Renacimiento, 2009.
El anillo de Ciro Capote. Sevilla. Espuela de Plata, 2011.
Libreta de viaje. Logroño. Gente Adorable/Mangolele, 2011
Memorias del porvenir. Logroño. AMG Editor, 2011.
Por una mata de pascua. Pamplona. Fulgencio Pimentel, 2011.
Un cuento de hadas que termina mal. Logroño. Pepitas de Calabaza, 2014
Conversaciones con Dios. Sevilla. Calle del Aire, 2014.
Nadie. Leiden. Bokeh, 2016.
Contracastro. Eriginal Books, 2018.
Como si fuéramos eternos: Correspondencia entre el poeta cubano Rafael Alcides y el maestro cubano-americano Carlos Lazo. Publicación independiente. 2020.

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