In un’analisi estensiva di Pamela J. Smith sull’influenza cubana nella musica di New Orleans vengono citati i brani “Creepy Feeling” , “The crave” e “Spanish swat” di Jelly Roll Morton, “New Orleans Stomp” di Louis Armstrong e Lil Hardin (come registrata da King Oliver nel 1923), “Stock Yard Strut” come registrata da Freddie Keppard nel 1926, “Sweet Lorraine”, come registrata da Natty Dominique e Johnny Dodds nel 1928, “Panama” come registrato nel 1922 dalla Friars Society Orchestra, “West Indie Blues”, come registrata da A.J. Piron nel 1928 e “Tampeckoe” come registrata da New Orlenas Owls nel 1928, per illustrare come i musicisti jazz di New Orleans modificavano e interpretavano i ritmi cubani. L’uso intenso di questi elementi musicali a New Orleans veniva descritto da J.R. Morton come “la tinta spagnola” o “la tinta latina”.
Da ciò la Smith trae le seguenti conclusioni: la contradanza cubana, il danzon e l’habanera avevano dei distinti ritmi che influenzarono le prime composizioni jazz a New Orleans. C’erano altri stili musicali a Cuba: il bolero cubano, ad esempio, era un genere molto popolare nell’America Latina, ma fu lo stile del gruppo “danza”, con le sue varie forme di ritmo e ballo, la contradanza cubana, contenente il ritmo germinale universalmente popolarizzato dall’Habanera, e lo spirito libero della Guaracha e del Danzon che più trasformarono il jazz di New Orleans.
Ad una simile conclusione arrivò anche S. Frederick Starr quando elogiò Manuel Saumell come il maestro assoluto della contradanza e capostipite della musica sincopata, che si estese poi da Gottschalk a vari maestri cubani del 19° secolo per poi continuare con Scott Joplin, J.R. Morton e altri creatori del Ragtime americano.