Ecco un’eccellente poesia di Nicolás Guillén (1902-1989), poeta cubano, Sensemayá. Gran parte della sua produzione si occupa del suono ritmico delle parole, in particolare di quelle di origine africana, al di là del loro significato specifico.
L’avanguardia in Guillén esiste nella misura in cui i suoi versi sono una rottura e un fondamento del carattere nazionale, una volontà di stile e di ribellione.
Sensemayá (Canto para matar una culebra)
Canto per ammazzare una serpe.
Mayombe — bombe — mayombé!
Mayombe — bombe — mayombé!
Mayombe — bombe — mayombé!
La serpe ha gli occhi di vetro;
arriva la serpe, e s’aggrappa a un tronco;
con i suoi occhi di vetro, a un tronco,
con i suoi occhi di vetro.
La serpe cammina e non ha zampe;
la serpe si nasconde nell’erba;
camminando si nasconde nell’erba,
camminando senza zampe!
Mayombe — bombe — mayombé!
Mayombe — bombe — mayombé!
Mayombe — bombe — mayombé!
Dagli con l’ascia, e subito muore:
forza!
Non colpirla col piede, ché morde,
non colpirla col piede, ché scappa!
Sensemayá, la serpe,
Sensemayá.
Sensemayá, con i suoi occhi,
Sensemayá.
Sensemayá, con la sua lingua,
Sensemayá.
Sensemayá, con la sua bocca,
Sensemayá!
La serpe morta mangiare non può;
la serpe morta sibilare non può;
camminare non può,
fuggire non può!
La serpe morta guardare non può;
la serpe morta bere non può;
respirare non può,
mordere non può!
Mayombe — bombe — mayombé!
Sensemayá, la serpe…
Mayombe — bombe — mayombé!
Sensemayá, non si muove…
Mayombe — bombe — mayombé!
Sensemayá, la serpe…
Mayombe — bombe — mayombé!
Sensemayá, è morta!
Sensemayá è una parola composta dove “Sensa” è la provvidenza, la saggezza suprema di Dio e “Yemayá”, la dea Yoruba, divinità delle acque salate; madre di tutti gli orisha (divinità figlia e manifestazione diretta di Olorun, il dio supremo).
“Palo Mayombe” è una delle religioni afro-cubane di origine bantù, una tribù originaria del Congo che fu “importata” come schiava nei Caraibi. In generale, il palo mayombe è un modo per comunicare con gli spiriti.
Guillén prende la parola “mayombe” e la trasforma in due parole senza senso: “bombe” e “mayombé” in cui sfrutta i loro valori fonici e ritmici e li usa nella prima strofa, che funziona come un ritornello.
Quindi, Sensemayá riguarda la caccia a un serpente per eseguire un rituale religioso di “palo mayombe” come modo di comunicare con gli spiriti.
Traduzione della poesia di Moreno Stortini