Nella musica reggae viene solitamente utilizzato un standard drum kit, ma il rullante è spesso accordato molto alto per conferirgli un suono simile a quello dei timbales. Alcuni batteristi reggae usano anche un timbal aggiuntivo per ottenere questo suono. La tecnica del cross-stick sul rullante è comunemente usata (un bordo della bacchetta appoggiata sulla pelle del rullante e l’altra estremità a battere sul cerchio).
I pattern ritmici si dividono in tre categorie principali: One drop, Rockers e Stepper. Con il One drop l’accento è posto interamente sul controtempo (di solito sul rullante o come rim shot combinato con la grancassa). Dà enfasi sul terzo movimento della battuta.
Con il rockers l’enfasi sul controtempo è su tutti e quattro i movimenti della battuta. Questo ritmo è stato introdotto da Sly e Robbie, che in seguito hanno contribuito a creare il suono “Rub-a-Dub” che ha fortemente influenzato la dancehall. Sly ha dichiarato di essere stato influenzato nel creare questo stile ascoltando il batterista americano Earl Young così come altri batteristi disco e R&B nella prima metà degli anni ’70, come affermato nel libro “Wailing Blues”. L’esempio prototipo dello stile si trova nella batteria di Sly Dunbar in “Right Time” dei Mighty Diamonds. Il ritmo Rockers non è sempre semplice e spesso sono incluse varie sincopi. Un esempio di questo è la canzone dei Black Uhuru “Sponji Reggae”.
Con lo Steppers, la grancassa suona ogni quarto di battuta, conferendo al ritmo una spinta insistente. Un esempio è “Exodus” di Bob Marley and the Wailers. Un altro nome comune del ritmo Steppers è “Four-on-the-floor”
La canzone dei Burning Spear del 1975 “Red, Gold, and Green” (con Leroy Wallace alla batteria) è uno dei primi esempi. Il ritmo Steppers è stato adottato (a un ritmo molto più alto) da alcune band revival ska verso la fine degli anni ’70 e dell’inizio degli anni ’80.
Una vasta gamma di altri strumenti a percussione vengono utilizzati nel reggae. I bongò sono spesso usati per suonare pattern liberi e improvvisati, con un uso massiccio di ritmi di discendenza africana. Campanacci, clave e shaker tendono ad avere ruoli più definiti e uno schema prestabilito.
La musica reggae giamaicana è così versatile che ha influenzato molti generi del XXI° secolo.