Rita Montaner, la gran cantante, fu una figura cruciale nella vita di Chano Pozo, la sua benefattrice ed amica. Fu lei che, facendo valere la sua influenza, raccomandò Chano ad Amado Trinidad perché potesse entrare a far parte degli artisti che partecipavano agli spettacoli promossi dalla RHC Cadena Azul, il network radiofonico, attivo a Cuba dal 1940 al 1954.
Dal 1942 al 1946 Chano Pozo e Rita Montaner si unirono spesso in un binomio musicale dove “La Unica” prestò la sua voce a varie composizioni di cui era autore Chano, come Blen Blen Blen, Zarabanda e Amparame.
IL SOLAR COME AMULETO. Si, Chano era diventato famoso, un artista riconosciuto, ma nonostante ciò continuò a vivere in un solar, nel quartiere Colòn, in un’abitazione composta da due stanze. “Potrei affittarmi un appartamento bello e nuovo, ma continuo qui, perché qui la fortuna mi ha sorriso,” diceva, “l’unico che mi permetto è vestire bene, con abiti di gran marca”.
Correva l’anno 1946 e Chano Pozo, accompagnato dalla ballerina Caridad Martinez Cacha, viaggiava, per la prima volta, verso gli Stati Uniti, con destinazione finale a New York. Il suo primo soggiorno non poté avere una durata superiore ai 29 giorni del visto, ma servì per conoscere l’ambiente e prendere i primi contatti con il mondo della musica della metropoli, dove già vari musicisti suoi conterranei vi risiedevano e lavoravano facendo musica. C’era Mario Bauzà, che suonava al cabaret La Conga di Broadway, c’era Machito con la sua orchestra degli Afro-cubans ma soprattutto trovò il suo amico d’infanzia Miguelito Valdès.
Allo stesso tempo molti musicisti nordamericani andavano a Cuba a conoscere e scoprire i ritmi che cominciavano a causare grande sensazione in terra americana, così che l’interesse degli uni verso gli altri andò aumentando, e le influenze reciproche andavano sedimentandosi. Mentre a New York Miguelito Valdès faceva furore con la sua musica con la componente africana presente nella conga, nella rumba e nel son, a Cuba il jazz cominciava ad avere la sua legione di adepti.
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