
Charlie Parker, chiamato in soccorso, salva la registrazione in extremis. Quella sarà la prima registrazione di un bopper con un’orchestra cubana. Senza fare prove, Bird ne esce brillantemente da “OkieDoke” (una delle sue espressioni preferite), “No Noise” e “Mango Manguè“.
“Non c’è stato – si meravigliò Mario Bauzà, il direttore musicale degli Afro-cubans, né il minimo problema con il ritmo”.
Due anni dopo, Bird rinnovera la sua prodezza con la “Afro-cuban Jazz Suite”, composta da Machito e Bauzà per O’Farrill.