“Avevo poco più di venti anni e suonavo con Miles già da un paio, ma lui riusciva sempre a sorprendermi. Di sicuro lo fece quella sera rendendo giusto il mio accordo sbagliato. Nel camerino, dopo il concerto, gli chiesi come aveva fatto. Ero un po’ imbarazzato, ma lui si limitò a farmi l’occhiolino con un accenno di sorriso sul volto cesellato. Non disse nulla. Non ce ne era bisogno. Miles non amava parlare delle cose che poteva farci vedere.
Mi ci vollero anni per capire cosa era successo sul palco in quel momento. Non appena suonato l’accordo, lo avevo giudicato nella mia mente come un accordo sbagliato. Miles invece non lo aveva giudicato: gli era capitato di sentire quel suono e immediatamente l’aveva raccolto come una sfida “come incastrarlo?”. Non lo aveva giudicato e perciò è riuscito a suonarlo, a trasformarlo in qualcosa di incredibile. Miles si fidava della band e di se stesso e ci incoraggiava sempre a fare altrettanto è una delle tante lezioni che ho imparato da lui.
Tutti noi siamo istintivamente portati a imboccare la strada più sicura, a scegliere le soluzioni già sperimentate in vece di assumersi dei rischi, ma questa è l’antitesi del jazz, che per sua natura si fonda sul qui e ora. Jazz significa essere dentro il momento, in ogni momento. Significa fidarti della tua capacità di reagire al volo. Se ci riesci, non smetterai mai di esplorare e di imparare, nella musica come nella vita.”
Possibilities. L’autobiografia
Herbie Hancock Lisa Dickey
Traduttore: M. Piumini
Editore: Minimum Fax
Collana: Minimum Fax musica
Anno edizione: 2015
Pagine: 366 p. Brossura
EAN: 9788875216672
In www.ibs.it
In “Possibilities”, il pianista e compositore Herbie Hancock riflette su ben sette decenni di vita e carriera vissuti da vero innovatore, nei quali ha esplorato ogni genere musicale e lasciato un’impronta indelebile sul jazz, l’r&b e l’hip-hop, garantendosi al contempo il successo testimoniato dai quattordici Grammy Awards vinti. Dagli inizi come bambino prodigio al lavoro in quintetto con Miles Davis, dalle innovazioni introdotte come leader di un sestetto rivoluzionario alla collaborazione con musicisti del calibro di Wayne Shorter, Joni Mitchell e Stevie Wonder – passando per le sue influenze musicali, divertenti dietro le quinte, il suo matrimonio lungo e felice e il suo rapporto creativo e personale con il buddismo – queste pagine rivelano il metodo che si cela dietro il genio musicale di Hancock.