Geograficamente New Orleans e Cuba non si trovano ad una grande distanza, con sole 694 miglia che le separano, e fino a 35 anni fa si trovavano sulla stessa rotta commerciale. Le navi che entravano ed uscivano dal Golfo del Messico spesso approdavano sia a Cuba che a New Orleans. All’inizio del secolo XX, L’Avana e New Orleans avevano reputazione di posti esotici con conseguenti spostamenti dei residenti dell’una all’altra e viceversa.
La prima significativa emigrazione cubana verso New Orleans avvenne nel 1809. Questo primo gruppo era formato principalmente da rifugiati della colonia francese di Saint-Dominique (ora Haiti) che avevano cercato asilo a Cuba nel 1803 a causa della rivoluzione che avvenne a Saint-Dominique dal 1791 al 1804, conosciuta come la “Rivolta degli schiavi haitiani”. Dopo sei anni di residenza a Cuba, questi rifugiati vennero cacciati quando il Marchese di Somerueles, capitano generale di Cuba, ordinò l’espulsione dei francesi considerati pericolosi per la stabilità politica di Cuba.
Circa 9.000 di questi rifugiati emigrarono a New Orleans ed al loro arrivo vennero identificati e suddivisi in 1/3 “bianchi”, 1/3 come “individui liberi di colore” ed 1/3 come “schiavi”. I bianchi erano probabilmente di origine francese. Gli schiavi, quasi sicuramente, erano africani del Dahomey (odierna Benin), la cui cultura era stata dominante a Saint-Dominique. Altri schiavi potrebbero essere stati africani già schiavi a Cuba e provenienti dall’area ovest africana del Carabal o Lucumì (Yoruba) del nord est del Benin vicino al delta del Niger. Possono anche essere stati Mandinga del Senegal, Liberia, dell’Impero Ashanti o anche Ganga. Va notato che anche le origini della popolazione africana di New Orleans durante i regimi francese e spagnolo erano le stesse di quelle sopra rilevate. Gli “individui liberi di colore” erano probabilmente un misto dei due gruppi etnici con la probabile aggiunta di nativi americani e di individui liberi di origine africana arrivati ai Caraibi passando per l’Europa.