Dopo l’emancipazione degli schiavi giamaicani nel 1834, l’isola conobbe una rinascita religiosa, che diede vita a due sette che con le loro musiche ebbero senz’altro forte influenza sulla formazione del ritmo ska. La setta Pukkumina usava riti e musiche di derivazione africana fatta di suoni del corpo come il battere le mani o dei piedi e una marcata respirazione dei presenti al rito come modo per indurre uno stato simile al trance. Ciò potrebbe aver portato all’uso comune di “vocal percussion” che si ascolta nei primi singoli ska, come “hup, hup, hup … e “ch-ch-ch-ch”.
L’altra setta, Zion Revival, era più popolare in alcune parti della Giamaica con grandi concentrazioni di europei e la sua musica era caratterizzata da voci improvvisate, armonie e schemi ritmici mutevoli. Il battito delle mani e dei piedi insieme ai tamburi erano usati come accompagnamento ai canti.
Altre influenze sulla musica giamaicana sono state le bande ad ottoni, la quadriglia (una musica da ballo europea del XIX secolo caratterizzata dall’uso di piffero e tamburo), e canti marinari cantati da truppe e marinai britannici.
Tratto e tradotto da Paul Alan Kauppila
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